Progetto
Sostenibile
Peacetouslesjours
A cura di
Lorenzo Pistolesi
& Stéphanie Jourdan
Dopo anni di
ricerca, una laurea in economia dell’ambiente e un seminario nella costruzione di
case in paglia abbiamo pensato di mettere per iscritto un progetto pilota di
edilizia sostenibile a 360°.
Nelle pagine che
seguono scoprirete il progetto sostenibile che ci piacerebbe poter realizzare.
·
Per
dare un messaggio: “Nella natura possiamo trovare molto di quello che abbiamo
bisogno”. In questa presa di coscienza si trova una volorizzazione di un
capitale che ancora ci rimane nascosto e che tutti possiamo accedere perché
praticamente illimitato. Paglia, terra, bambu sono risorse rigenerabili e
illimitate.
·
Da
molto tempo sentiamo la famosa frase: “Think
global, act local”. Pensa globalmente e agisci localmente, ci piacerebbe
poterlo fare.
·
Per
dimostrare che la casa può ritornare ad essere un diritto e non il risultato di
scelte economiche.
·
Per
annullare il carico d’inquinanti: liquami (acque chiare e scure), gas di
scarico (riscaldamento), rifiuti organici che la società e la natura ricevono
ogni giorno.
·
Per
annullare il consumo di risorse esauribili: gas, acqua, elettricità prodotta da
petrolio e carbone.
·
Per
annullare l’inquinamento domestico (sostanze tossiche, cancerogene di sintesi,
elettrosmog, ect..)
La nostra
iniziativa si prefigge di costruire una casa familiare terratetto di 40-60 m²
utilizzando materiali naturali e con un impatto minimo quasi nullo
sull’ambiente. C’è chi afferma avere un impatto positivo.
Facile da
costruire, a portata di tutti, ecologica, bella, accogliente, calda in inverno
e fresca d’estate. La costruzione in paglia è stata testata nei climi più
estremi. Esistono esempi di case passive in paglia nei paesi nordici. Le case
passive sono quelle che si scaldano esclusivamente con l’energia solare e il
calore prodotto dalle attività domestiche e del corpo di chi ci abita.
Il nostro
progetto unirà quindi la costruzione con le balle di paglia a struttura
portante con altri strumenti e tecniche legate alla bioedilizia. L’ecologia non
dipende soltanto dai materiali usati, ma anche dal comportamenteo di chi abita
nella casa. Per questo motivo il progetto si basa sulla costruzione e sul
monitoraggio in un anno del reale impatto sull’ambiente. Un progetto
intrinsecamente ecologico.
La tecnica della
costruzione in paglia si è affinata in questi ultimi anni in America e in Europa,
proponendosi come alternativa concreta ai meteriali convenzionali. Dai tempi
più remoti l’uomo ha costruito case utilizzando materiali come terra, paglia,
bambu e legno. Con l’avvento dei primi macchinari per la compressione della
paglia in balle tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo ci fu la nascita
delle prime case costruite con le balle di paglia negli Stati Uniti. Alcune di
esse sono ancora abitate e in buono stato ancora oggi. In Europa si dovrà
aspettare il 1920 per vedere nascere in Francia la prima casa in paglia, ancora
abitata. Successivamente la tecnica della costruzione in paglia ha conosciuto
uno sviluppo notevole in America e in Europa, dove è riuscita ad entrare a
pieno titolo come tecnica costruttiva nei regolamenti edilizi comunali.
Le tecnica si è
affinata e adesso numerosi esempi esistono in tutto il mondo. Negli anni ’80
c’è stata una riscoperta, fino ad arrivare a parlare di un vero e proprio boom
in questi ultimi 10 anni.
La forza delle
balle di paglia si moltiplica quando entra in sinergia con la terra cruda. I
numerosi texts effettuati da autorevoli organismi in America in Europa hanno
dimostrato un’elevata affidabilità, in particolare una bassa infiammabilità[1],
un elevato potere di carico e antisismico. La paglia si ritrova nelle tombe
egizie.
La paglia risulta
essere un materiale con un potere isolante al pari della lana di vetro, senza
rischio di acquattamento, senza rischio per la salute. Ipoallergica in quanto
coperta dalla terra cruda, la paglia permette una traspirazione dell’umidità
attraverso le pareti, offrendo un gradevole equilibrio idrotermico.
Siamo una
famiglia composta da 3 individui che ben presto diventeranno 4 e da tempo
c’interessiamo a scoprire modi di vita più sostenibili. In pratica cerchiamo di
migliorare il benessere senza dover diminuire il benessere dei nostri figli. Ci
cibiamo con il biologico, compostiamo i nostri rifiuti organici, ci spostiamo
spesso a piedi e/o in bicicletta. Cerchiamo di trovare un modo di vivere più in
sintonia con la natura. In questi anni abbiamo cercato, scoperto, studiato,
visto, provato, conosciuto persone che già da tempo hanno adottato uno stile di
vita ecologico. In qualità di dottore magistrale in Economia dell’Ambiente sento
l’esigenza di mettere a frutto i miei studi, studi che si sono sposati con
quelli della mia compagna che negli Stati Uniti ha potuto approfondire nei suoi
studi l’argomento dell’ecologia. Per questo è nato questo progetto.
Ci sentiamo
pronti a sperimentare sulla nostra vita familiare questo progetto sostenibile.
Costruire una casa ecologica per viverci e dimostrare che il benessere si trova
nella natura e nella possiblità di ascoltarla.
L’essenza del
progetto consiste nella costruzione di una casa interamente ecologica dove
poter adottare un comportamento interamente ecologico. Il progetto da un punto
di vista architettonico sarà semplice, proprio per garantirne una facile
costruzione, dunque ridurre i costi e renderlo facilmente riproducibile. Eccone
un esempio. Notate la larghezza dei muri.
Figura
1 - Esempio casa in paglia 3D
In pratica si
tratta di trovare un sito, non necessariamente collegato alle reti (strada,
elettricità, telefono, acquedotto, fognature) sul quale poter scavare un
rettangolo di 10 metri per 6, profondo 30 cm.
Le fondamenta
saranno effettuate possibilmente con pneumatici usati riempiti di sassolini,
esse sono preferite a quelle in cemento armato che invece trasferiscono umidità
per capillarizzazione.
Si prepareranno i
tubi dell’acqua e l’impianto elettrico. Lungo il perimetro dei muri esterni
verrà disposta una base in legno di 5x50cm sopra la quale si impileranno le
balle di paglia come mattoni, lasciando le eventuali aperture per finestre e
porte. I quadri di porte e finestre saranno preparati preventivamente con il
legno. Nel lato Sud la superficie delle finestre sarà più estesa. Una volta
raggiunta l’altezza voluta (circa 2,55m) si procederà a mettere una trave di
collegamento longitudinale su tutti i muri per dare maggior struttura. La trave
sarà di 10x45cm, vuota o piena e in legno.
La struttura del
tetto sarà in legno e/o bambu, precedentemente assemblato. La copertura potrà
essere del materiale che meglio si integra con l’ambiente circostante.
Una volta
realizzato l’aspetto materiale ci concentreremo sull’aspetto informativo.
Un progetto come
questo necessita di una certa programmazione e un accordo tra i differenti
attori. L’accordo tra l’autocostruttore e l’amministrazione locale deve essere
trasparente e chiaro. Lasciando lo spazio ad eventuali compromessi che non
alterino la portata sul piano dell’ecologicità, il progetto può subire delle
variazioni atte a far trovare un accordo per la sua realizzazione.
Una volta
appurato il successo del progetto, grazie al monitoraggio in fase costruttiva e
abitativa per almeno un anno, possiamo passare alla duplicazione di questa
esperienza.
La duplicazione
potrebbe avvenire sempre in autocostruzione associativa, ovvero più famiglie si
riuniranno per costruire insieme aiutandosi reciprocamente e dividendosi i
numerosi oneri e costi comuni.
Per tutte queste
ragioni è necessaria la piena disponibilità dell’amministrazione locale per
favorire le nuove tecnologie improntate alla sostenibilità, che possono essere
veramente riproducibili, in quanto concorrenziali con l’edilizia convenzionale.
Il progetto edile
necessita di alcuni accessori per poter diventare veramente sostenibile.
·
Muri termocaptanti. Sul lato sud della casa prevediamo
d’installare dei muri in addobe[2]
per recuperare il calore del sole diurno, da rilascare durante la notte.
Eventualmente dei vetri potrebbero amplificare questo positivo effetto.
·
Muri isolanti. I 35 cm di paglia garantiscono un coefficiente di
resistenza termica di R=6, raddoppiando le performance dei migliori materiali
isolanti.Un muro in mattoni ha R=1,25.
·
Stufa catalitica a inerzia termica. Utilizzando mattoni refrattari e gli adobe
costruiremo una stufa catalitica per ottenere un’alta efficenza di combustione.
Nel focolare la temperatra raggiungerà i 1000 gradi, che via via saranno
assurbiti dalla massa inerziale della stufa e che successivamente rilascerà il
calore durante la notte. La stufa scalderà anche l’acqua sanitaria nei mesi in
cui sarà in funzione e in cui il pannello solare non potrà funzionare (giornate
nuvolose d’inverno)
·
Vetrate a bassa emissività (U=1,2 W/m²). Dei vetri a bassa emissività saranno
installati nella facciata Sud per assorbire il calore del sole sul pavimento in
terra cruda. Durante la notte il calore sarà rilasciato lentamente.
·
Pannello solare termico. Tra i 4 ai 6 m² di pannello solare saranno
installati sul tetto per scaldare l’acqua sanitaria. Ci sarà un’unico
scambiatore di calore per l’acqua calda proveniente dai pannelli o dalla stufa.
·
WC a compost. All’interno della casa ci sarà un WC collegato ad
un contenitore a compost da 50-500 litri accessibile anche dall’esterno con
condotto di areazione.
·
Fitodepurazione. Le acque chiare ovvero le acque di scarico
provenienti dal lavabo del bagno, dalla vasca da bagno e l’acquaio di cucina
verranno confluite in un pozzetto di sgrassaggio. Successivamente in un secondo
pozzetto di decantaggio e con flussi alternati l’acqua verrà fatta percolare su
dei filtri a sabbia verticale con vegetazione (Phragmites australis) e su due filtri a sabbia orizzontale. Infine
tutta l’acque confluirà insieme al troppo pieno del recuperatore dell’acqua
piovana in un bacino dove il processo di fitodepurazione potrà completarsi
grazie ai batteri presenti sulle radici di certe piante acquatiche.
·
Recupero dell’acqua piovana. Le acque piovanne del tetto confluiranno
in un contenitore e il troppo pieno finirà nel bacino della fitodepurazione.
·
Impianto elettrico a 12V, con
illuminazione a led.
Riduzione dell’elettrosmog, più facile da gestire per un eventuale pannello
solare.
Una volta
costruita la casa con i suoi accessori bisognerà imparare ad abitarci. Alcune
scelte s’impongono per i nuovi abitanti sul comportamento ecologico da adottare
per rendere il progetto sostenibile:
·
L’uso
di prodotti per il lavaggio biodegradabili al 100% (sapone di marsiglia, noci
di lavaggio per la lavatrice, dentifrici all’argilla o similari).
·
Uso
di lampadine a basso consumo, possibilmente i nuovi leds.
·
Consumo
di cibi biologici, eventualmente prodotti in un orto adiacente la casa.
·
Raccolta
differenziata degli scarti di cucina per il compost e ovvimente degli altri
rifiuti riciclabili.
·
Controllare
il buon equilibrio tra matariale azotato e carbonato nel processo di
compostaggio.
·
Buon
funzionamento del WC a compost.
·
Buon
funzionamento della fitodepurazione.
Per poter avere
un’idea di chi nel settore opera da anni:
http://www.strawmark.co.nz/index.html
http://www.lamaisonenpaille.com/
http://www.strawbalefutures.org.uk/home.html
http://compaillons.naturalforum.net/
“Lo Sviluppo
sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni
attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a
soddisfare i propri”.
Nella
sostenibilità le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono
strettamente correlate, ed ogni intervento di programmazione deve tenere conto
delle reciproche interrelazioni: vivibilità, equità e realizzabilità. Andiamo
ad analizzare come la nostra iniziativa concilia questi tre aspetti.
Figura
2 - Sviluppo sostenibile - Fonte Wikipedia
Il progetto
garantisce un impatto minimo sull’ambiente in fase costruttiva e abitativa.
La scelta dei
materiali ecologici rivalorizza la terra cruda, la paglia e il bambu come
materiali da costruzione, i quali necessitano di poca energia per l’utilizzo e
si trovano generalemente nelle vicinanze.
Il disegno del
progetto tiene conto dell’esposizione topografica in modo da poter beneficiare
dell’apporto termico del sole in inverno, senza subirne gli effetti in estate.
Un bisogno
energetico termico di soli 20-15 Kw/m²/annuo permetterà ad una stufa a massa
inerziale e catalitica di poter scaldare l’intero abitato nei nuvolosi giorni
freddi d’inverno.
Il progetto non
creerà immissioni idriche o atmosferiche inquinanti, fatto salva una piccola
dose di CO2 della stufa catalitica.
Un WC a coposto
garantirà la trasfomrazione a terriccio degli escrementi.
La
fitodepurazione filtrerà le acque chiare.
Ci sarà un
recupero delle acque piovane per uso domestico e di giardinaggio.
Un pannello
solare termico servirà a scaldare l’acqua domestica
·
Vivibile. Le pareti traspiranti garantiscono l’equilibrio
igro-termico e i matariali naturali minimizzano l’inquinamento domestico.
·
Realizzabile. Questo progetto si realizza in autocostruzione e
necessita di un piccolo capitale.
Una costruzione
ecologica ha come primo obiettivo quello di migliorare la vita di chi ci abita.
Eliminando gli inquinanti domestici tradizionali derivati da vernici, colle e
materiali sintetici (COV[3])
spesso tossici o cancerogeni, miglioramo la vita dell’abitante. Nel progetto
saranno utilizzati soltanto materiali naturali.
Il progetto si
predispone all’autocostruzione. La formazione necessaria per imparare le
tecniche si ottengono dopo qualche seminario. Ogni proprietario costruisce la
sua casa in compagnia di amici e parenti o degli altri eventuali
autocostruttori.
Il progetto si presta
bene all’autocostruzione associativa, in cui un gruppo di famiglie si riunisce
per proporre in un ambito a progettazione unitaria la costruzione di un gruppo
di case. Ogni famiglia partecipa alla costruzione e alla fine le case vengono
assegnate alle varie famiglie. Alcuni varianti possono prevedere un semplice
mutuo e reciproco aiuto tra le differenti famiglie costruttrici.
In ogni caso dai
numerosi esempi che abbiamo visto la costruzione assume un carattere gioviale,
partecipativo e coinvolgente.
·
Equo. Il minore esborso di capitale garantisce una
maggiore equità. Famiglie per le quali essere proprietarie di una casa è
diventato impossibile e che grazie a questo tipo di costruzione può accedere.
Nel caso di una autocostruzione associativa i costi vengono ulteriormente
ridotti.
·
Vivibile. Spesso le famiglie meno abbienti sono costrette a
vivere in condizioni meno abbienti, con questo tipo d’iniziativa la vivibilità
interna non dipende dal prezzo. In altre parole l’utilizzo di materiali
naturali garantisce una netta riduzione degli inquinanti domestici normalmente
presenti nelle case convenzionali. L’impianto elettrico a 12V in corrente
continua riduce anche lo smog elettromagnetico.
L’utilizzo di un
sottoprodotto dell’agricoltura come la paglia, di risorse disponibili come la
terra e sabbia e il riciclo di pneumatici riempiti di sassi, permette una
notevole riduzione dei costi. L’acquisto di risorse rigenerabili come bambu o
legno e dei vetri a bassa emissività sono i soli costi.
In altre parole a
parità di costi con la costruzione in paglia si ha una riduzione maggiore
dell’impatto sull’ambiente. L’efficienza ecologica di questo progetto è molto
alta.
Il WC a composto
permette un ulteriore riduzione dei costi.
I costi
potrebbero ridursi ulteriormente grazie all’autocostruzione associativa.
·
Equo. La rivalorizzazione di risorse disponibili e il
riciclo dei rifiuti garantisce una maggiore equità.
·
Realizzabile. Semplicità, economicità rendono questo progetto
realizzabile. Nel resto del mondo questo tipo di costruzione sta avendo un
enorme successo, adattandoosi ad ogni clima.
L’autonomia
termica sarà il risultato di una serie di fattori:
1.
Isolamento
termico garantito da 35 cm di isolante naturale nei muri, la paglia, e 20 cm
sul tetto, paglia o lana di pecora non trattata..
2.
Inerzia
termica ottenuta grazie agli intonaci di 5 cm in terra cruda.
3.
Esposizione
a Sud, Sud-Est o Sud-Ovest delle vetrate captanti l’energia solare per il
riscaldamento per scaldare l’acqua calda domestica.
4.
Stufa
inerziale a combustione naturale a 900 gradi con efficienza vicina al 100%. Da
azionare per il riscaldamento nelle giornate nuvolose d’inverno.
L’autonomia
elettrica verrà garantita da:
1.
Un
consumo ridotto con lampade a led, più economiche di quelle a risparmio
energetico, ormai obsolete.
2.
Un
apporto da fotovoltaico, eolico o minidraulica, dipende dal sito.
3.
Accumulo
a batterie e/o bombole ad aria compressa.
Meglio sarebbe poter
disporre di un allacciamento alla rete elettrica per poter evitare l’uso delle
batterie che sappiamo avere un impatto negativo sull’ambiente. L’allacciamenteo
alla rete permetterebbe uno scambio dell’energia prodotta nel periodo diurno,
con quella necessaria nei periodi notturna.
L’autonomia
idrica sarà ottenuta con il recupero dell’acqua piovana.
Con un flusso
mensile minimo di 20mm (media Luglio), un tetto di 50 m² otterremo 10000 litri
di flusso minimo mensile da contenere in una riserva di 3000 o 5000 litri.
I reflui
consistono nelle acque chiare e nelle acque scure. Nel nostro progetto gli
escrementi non entreranno in contatto con l’acqua, quindi non ci sarà
produzione di acque scure e verranno compostati direttamente in sito, dando
come materia finita del terriccio.
Le acque chiare
passeranno in un filtro a decantazione, uno a degrassaggio, successivamente
passeranno su un filtro vegetale a sabbia verticale e poi uno orizzontale, per
poi confluire in un piccolo bacino per terminare il processo di
fitodepurazione.
La sostenibilità
unisce aspetto ecologico, economoco e sociale, e la nostra proposta,
valorizzando le risorse locali, si traduce in un progetto pilota
autofinanziato. In altre parole esso s’inserisce in maniera autonoma nel quadro
economico locale, senza la necessità di finanziamenti pubblici. La sua forza
sta proprio in questo.
La sostenibilità
diventa non più un onere, ma un bisogno, una condizione di fattibilità. In
altri termini il progetto si realizza grazie alla sostenibilità. L’economicità
nasce dalla sinergia tra autocostruzione e utilizzo di materiali ecologici
naturali e di recupero. Quindi da una parte il lavoro e dall’altra il capitale
della natura.
In questo quadro
l’attore publico partecipa creando uno spazio legislativo e regolamentare atto
a stimolarne lo sviluppo.
Per ulteriori
informazioni scrivi a: peacetouslesjours@gmail.com
o pislore-paglia@yahoo.it